Onestamente, la X Generation (nata a partire dagli anni ’60) non è troppo vecchia per il metaverso, e ad essere onesti, nessuno lo è; perché nel metaverso tutti siamo ciò che vorremmo essere, senza limiti di età e di aspetto.


Lo vediamo ogni giorno su INSAGRAM, dove ormai tutti, anche la modella supersonica dell’ultima campagna pubblicitaria, pubblica la propria immagine solo attraverso un filtro. Le nuove generazioni vivono attraverso i filtri di GUCCI, LOUIS VUITTON o degli ORIENTAL SMOOTHERS. Gli adolescenti vivono “filtrati” e gli adulti non sono da meno.
L’età media dichiarata degli utenti di Instagram si attesta tra i 25 e i 34 anni, esattamente la fascia di clienti a cui si rivolgono i più grandi marchi del mondo. Instagram ha più di due miliardi di utenti attivi mensili, 95 milioni di foto pubblicate al giorno, di cui quasi il 20% sono modificate con filtri (fonte: Relatable).
Questo significa che il metaverso esiste già e lo desideriamo sempre di più, perché vogliamo apparire diversi da ciò che siamo e cerchiamo di soddisfare velocemente i nostri desideri senza fare lo sforzo di realizzarli.
Tutti indossiamo abiti reali, ma siamo pronti a provare abiti digitali. Il metaverso sta, sempre più velocemente, ridisegnando il nostro futuro e il futuro del sistema moda.
Passeremo dal Fast Fashion al Meta Fashion.


I nostri avatar hanno bisogno di vestiti, come noi abbiamo bisogno di vestiti, e nessuno di noi vuole essere standardizzato. Più si è anonimi nella realtà, più si cercherà di essere riconosciuti nel metaverso. Al momento, il metaverso è ancora un parco giochi, ma la sovrapposizione dei mondi è molto rapida. Le filature e i designer possono iniziare a pensare di lanciare un filato digitale, un meta-filato, digital o figital.
Non sarebbe fantastico poter partecipare alla grande riunione del lunedì, comodamente vestiti in tuta, dal salotto di casa, ma vedersi rappresentati, nella sala riunioni dell’ufficio, dal proprio avatar perfettamente vestito e curato?
Non sarebbe molto più pratico e decisamente sostenibile, come va di moda oggigiorno?
Nel metaverso, questa fantasia può essere realizzata; si possono tenere riunioni comodamente da casa, si può partecipare a una sfilata di moda, si può scegliere un abito in edizione limitata da sfoggiare alla riunione annuale di pianificazione, si può persino andare alla “prima” a teatro nella nuova società del metaverso, senza rimanere seduti sul divano ma partecipando attivamente nel metaverso con abiti adatti alle metaoccasioni.
Il cyber designer sta già disegnando la nuova collezione del metaverso.
Quali sono le frontiere dello stile quando non ci sono frontiere?
All’inizio questa trasformazione faceva paura, come sempre l’ignoto attrae ma spaventa. Oggi, solo gli stilisti più all’avanguardia hanno iniziato a presentarsi sul metaverso, ma attenzione, è davvero il momento di esserci. Perché se nel mondo reale i tempi sono umani, in quello digitale i tempi si misurano in battiti e i minuti diventano secondi.
Qual è la prima filatura che presenterà una collezione cyber esclusiva? Il momento storico è spaventoso, ma il metaverso ci viene in aiuto, con filati cyber, tattili, luminescenti, fluttuanti. La nuova frontiera del filato è la sensibilità termica.
Quale sarà il primo filato cyber? Quale sarà lo showroom più innovativo che presenterà le collezioni cyber su invito esclusivo?
La parola chiave del metaverso non è digitalizzazione, come molti pensano, ma esclusività e innovazione.
Per motivi contingenti, durante Covid, il metaverso è stato utilizzato come strumento per presentare le solite collezioni in modo nuovo, mentre la realtà è che il metaverso è un nuovo mondo in cui presentare nuove collezioni specifiche e innovative.
Ciò che rende magico il mondo della moda è l’esclusività, l’unicità, la bellezza assoluta e decisamente inaccessibile ma altamente desiderabile.
Il prossimo cyber designer, quindi, non solo dovrà essere dotato di enorme umanità, per umanizzare al meglio una realtà virtuale in cui sentirsi a proprio agio, ma dovrà essere altamente sofisticato e all’avanguardia. Dovrà essere in grado di interagire con le filature per creare filati digitalizzabili, fortemente texturizzati e fortemente caratterizzati dalla loro fisicità, in modo da essere facilmente distinguibili dai filati tradizionali presentati nelle collezioni fisiche.
L’essenzialità del metaverso è la capacità di interagire con il mondo reale con uno stretto interscambio. Immaginiamo filati che reagiscono al calore, immaginiamo collezioni che possono essere presentate sul metaverso, che possono essere indossate realmente ma che mantengono una connessione con il metaverso che può interagire e proiettare una nuova immagine di sé proprio attraverso lo spettatore e lo schermo.
Immaginiamo e creiamo, perché l’unico vero limite del metaverso è la mancanza di immaginazione.