Questa è la storia di Camilla, la designer vincitrice del “Feel the Contest 2019”. Ci racconta della sua ultima sfilata e della sua passione per i filati e la maglieria.
-
Racconta del tuo progetto e della sfilata che si è tenuta il 2 settembre, cosa ti ha ispirata?
La collezione è ispirata al rapporto che la donna ha con se stessa e la natura.
Nei rituali sacri rivolti agli spiriti/dei la donna aveva come scopo il dono, ringraziamento e celebrazione di madre natura con le sue doti creative.
La bellezza della natura viene ripresa in tutte le tribù indigene ma anche nel mondo greco con varie dee come Afrodite e Demetra.
Durante la serata di venerdì 2 settembre ho voluto ricreare un’atmosfera di magia attraverso una coreografia creata da me con ballerine che introducevano attraverso il movimento un rito in cui si evocava delle dee/ donne che sfilavano indossando capi interamente creati a maglia con gioielli ad uncinetto coloratissimi.
Per la realizzazione della collezione ho usato solo fili recuperati da scarti di produzione del maglificio Matteo Pieracci, e ho coinvolto molte donne per il lavoro a mano tra cui io stessa.
Mi piace l’idea di creare abiti che emozionino ma che nello stesso tempo siano portabili e che diano alla donna una propria personalità.
-
Da dove nasce la tua passione per il lavoro a maglia e quali sono i tuoi brand di riferimento?
La mia passione per il lavoro a maglia nasce al Polimoda nel 2019 proprio quando ho vinto il concorso FEEL THE YARN. Mi piace l’idea di creare un capo dalla sua essenza, ovvero il filato: puoi creare qualsiasi tipo di trama e colore mischiando insieme tantissimi tipi di filato e fantasia. Mi piace sfidarmi davanti la macchina manuale sperimentando tutte le idee e i vari metodi di realizzazione. Per me è una sorta di forma artistica come un pennello che disegna sulla tela. Non ho un brand specifico di riferimento perché ho sempre avuto l’idea di non farmi influenzare dall’esterno ma di avere sempre un’identità mia per realizzare in futuro il mio brand che dovrà essere unico nel suo genere.
-
Come selezioni i filati per le tue creazioni? Cosa ti influenza maggiormente? (Es. lana, cotone, lino, o colori, morbidezza…)
Di solito nelle mie collezioni scelgo filati che mi trasmettono già in partenza una determinata sensazione che sia inerente al tema della collezione per dare un effetto finale unico. Mi colpiscono filati strani e particolari che mi stimolino un’idea nuova e creativa che trasmetta una ricerca.
-
Cosa ha significato per te vincere il concorso nel 2019, proprio per la celebrazione del decimo anniversario?
Quando ho disegnato i capi per il concorso FEEL THE YARN l’idea è nata dal contrasto tra natura e tecnologia.
Vincere il concorso, solo al secondo anno di studi, ha significato aver trovato la strada e il modo giusto per far arrivare alle persone ciò che avevo da dire. Per me è molto importante esprimermi in modo artistico. Arrivo dal mondo della danza in cui attraverso il corpo e il movimento si riesce a donare un’emozione a chi ti guarda e riuscire a trovare un’altra forma di “arte” che ti permette di fare questo è semplicemente unico.
Purtroppo viviamo un in una società che ci ha omologato e si è persa l’idea del diverso che per quanto mi riguarda è una tematica fondamentale di ciò che sono.