Di cosa è fatto il filato italiano? I filatori italiani sono in grado di produrre quasi tutto, con una forte attenzione a materie prime di origine naturale come lana, cashmere, cotone, seta, lino, ma anche a quelle artificiali come la viscosa. Andando un po’ più a fondo nella storia dei filati italiani, vediamo come aziende a conduzione familiare nel corso del tempo si sono trasformate in fornitori in grado di competere sui mercati internazionali. In particolar modo, i fornitori italiani di filati per maglieria sono apprezzati in tutto il mondo per i loro metodi di lavorazione, sempre attenti alla qualità, alla salute umana ed alla sostenibilità.
Allora, qual è la distribuzione geografica dei più famosi filatori italiani? Il Piemonte, nelle Alpi nord-occidentali italiane, può contare su Biella, da dove provengono alcuni dei migliori filati di lana italiani. Biella si occupa di filati standard e tessuti spazzolati. In Lombardia, soprattutto a Brescia, Bergamo e Como, possiamo trovare molti produttori di filati cotone. Un’altra zona di produzione chiave è quella di Prato, rinomata per i filati fantasia di alta qualità, principalmente filati cardati. In questa zona all’interno della Toscana settentrionale, strettamente collegata a Firenze, creare filati di “palette” diverse significa influenzare direttamente le industrie della moda.