“Non attendere l’ispirazione, essa arriva lavorando.”
Henri Matisse
Le più grandi scoperte sono motivate dalla necessità o dal caso. Lo scenario mondiale ci spinge verso la necessità di reinventare i nostri filati in un’ottica più sostenibile ma senza compromettere qualità e fantasia. Collezioni di maggior valore qualitativo e maggior valore artistico, strategiche nelle tecniche di tintura e nella scelta delle colorazioni.
Produrre collezioni contemporanee sia nella tendenza che nella coerenza.
Per fortuna i processi creativi in ogni campo artistico attingono dal disponibile e lo rendono desiderabile.
La grande capacità interpretativa dello stilista lo porta a cogliere la presenza massiccia di cumuli di materiali inquinanti, di residui tessili, sia pre che post consumer, ed a trasformarla in una ricchezza.
Questa capacità dei designer è una sfida che le filature italiane hanno saputo cogliere e per questa ragione hanno proposto nelle collezioni invernali nuovi filati e nuovi strumenti che proprio in questi mesi gli stilisti stanno interpretando per lavorare sul visibile e trasformarlo in incredibile, desiderabile ed inesplorato.
Le filature si sono sbizzarrite e in questa fase di riciclo creativo hanno reinterpretato i filati bottonati, ed al tradizionale bottone di seta hanno sostituito bottoni in materiali riciclati, volumizzati, recuperati, sfilacciati.
Tra i tanti filati proposti sono innegabili due forti tendenze, quella di un medley di bottoncini colorati desinata a sostenerci e stimolarci in un futuro che a breve periodo che si prevedere complesso; e l’altra corrente più romantica e delicata che ci vuole accogliere e confortare. Confort pallettes di colori pastello, e pallettes di colori aranciati e biscottati, una serie di sfumature destinate a proteggerci ed avvolgerci come farebbe una cioccolata calda in una giornata d’inverno.
Nelle interpretazioni più contemporanee i filati vengono utilizzati in purezza (perché solo i filati puri possono essere reinseriti nel sistema del riciclo virtuoso) e sono le forme dei modelli a distinguerli per la loro avanguardia.
La tradizionale maglia costruita da 4 elementi (davanti, dietro e maniche) si trasforma in un complesso di 6 elementi (davanti, dietro, maniche e fianchi).
I fianchi si arricchiscono di fianchetti e nelle maglie più sofisticate gli inserti laterali più lunghi si annodano, si abbottonano, si intrecciano. Nuove forme tentacolari movimentano la nostra quotidianità.
Nelle soluzioni più semplici alle maniche lunghissime si abbinano corpi cortissimi.
In ogni caso le maglie divengono tridimensionali per creare effetti materici e protettivi; i cappotti in maglia si sostituiscono all’immancabile piumino per rispondere meglio a questo nuovo e stabile aumento generalizzato delle temperature.
Le maniche si aprono in frange che si allargano invece che allungarsi e si trasformano, intrecciandosi, in nuovi effetti di maniche tridimensionali in stile metadimensionale (la nuova frontiera del fashion).
Nelle interpretazioni più classiche i bottonati si alternano ai filati lineari e creano degli effetti tartan movimentati o degli effetti intarsi geometrici texturizzati.
L’animalier giocato sia sull’effetto jacquard che l’effetto rilievo dei filati bottonati raggiunge nuovissime possibilità interpretative.
Ad oggi i bottonati sono multicolori ma sono in studio bottonati bicolore e bottonati mono colore su filati stampati.
Le filature italiane hanno raccolto la sfida di trasformare lo spreco in una risorsa, gli stilisti trasformano le risorse in creatività.

Words by Italian Style Lab